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Terapia di gruppo: che cos'è e come funziona

Terapia di gruppo: che cos'è e come funziona
La psicoterapia di gruppo è una forma di psicoterapia nata nel XX secolo. Il precursore di questa particolare forma di psicoterapia fu Joseph Pratt. L’internista statunitense, nei suoi primi esperimenti, riuniva malati di tubercolosi per creare gruppi di supporto di persone che si aiutavano e sostenevano reciprocamente a livello psicologico per affrontare insieme la malattia.

Dopo tale lavoro pioneristico, il lavoro con i gruppi è stato studiato e realizzato in diverse forme e secondo diverse correnti psicologiche (dalla Psicanalisi, dalla Gestalt, dall’Analisi transazionale et altri).

Quando si parla di "gruppo” uno degli aspetti fondamentali è relativo al fatto che il gruppo non è soltanto un insieme di individui bensì diventa esso stesso un’entità a sé stante, un terzo elemento che va oltre gli individui che lo compongono e che facilita la cura e il progresso individuale.

Tipologie di gruppo

In base al contesto clinico e agli obiettivi esistono diverse tipologie di gruppi terapeutici:
  • Gruppo supportivo: ne sono esempio i gruppi cosiddetti di auto-aiuto. Non sono gruppi prettamente terapeutici bensì sono gruppi che forniscono sostegno, favoriscono il problem solving oppure offrono un supporto di tipo educativo.
  • Gruppo espressivo-elaborativo: sono quei gruppi legati più al "fare” e riguardano quelle situazioni che hanno un focus su particolari aree di funzionamento della persona. Sono gruppi omogenei nella loro composizione e possono essere effettuati in contesti clinici strutturati come, ad es., le comunità per la riabilitazione da tossicodipendenza (SERT).
  • Gruppo clinico-educativo: questi gruppi, anch’essi omogenei nella composizione, sono focalizzati su tematiche specifiche che rappresentano le aree disfunzionali degli individui che lo compongono (soggetti, appunto, con problematiche e quadri di personalità simili). Sono gruppi utilizzati, ad es., nella cura delle personalità borderline e per curare la dipendenza da meccanismi emotivi disfunzionali.
  • Gruppo di terapia: in questo caso la composizione del gruppo non segue criteri di omogeneità ma può essere anche molto variegata. Questa diversità diventa il punto di forza della crescita di ogni individuo all’interno del gruppo perché permette la nascita e il dispiegamento di dinamiche di gruppo che riflettono le dinamiche relazionali introiettate da ogni partecipante.  

Terapia di gruppo: alcuni modelli

Esistono diversi modelli e metodologie di gruppo basate sugli approcci teorici scelti dal terapeuta.
Se ne possono citare alcune:
  • Gestaltico: si concentra sul qui e orae si basa sulla teoria psicologica della Gestalt. Si focalizza sull’osservazione delle esperienze interne al gruppo e delle sue dinamiche. Viene così evidenziato il comportamento dell’individuo anche in un contesto ampio qual è il gruppo. In questo contesto l’individuo può concentrarsi su se stesso lavorando nel gruppo e collaborando con gli altri pazienti.
  • Analitico: segue le teorie proprie della psicanalisi e pone maggiore attenzione alle dinamiche profonde dell’individuo che non alle dinamiche gruppali.
  • Analitico transazionale: si basa sulla teoria dell’analisi transazionale a partire da Eric Berne fino a gli ultimi sviluppi ed approfondimenti teorici. Così come per la Gestalt, anche in questo caso il gruppo viene visto nella sua totalità, come un ente terzo che funziona oltre gli individui stessi che lo compongono e che permette una loro crescita ed evoluzione molto più rapida. L’analista transazionale osserverà, in questo contesto, le dinamiche di gruppo (le cosiddette transazioni), la riproposizione di dinamiche antiche introiettate da ogni partecipante e sollecitate dalla presenza degli altri componenti del gruppo; il terapeuta potrà intervenire sulla rappresentazione degli Stati dell’Io e potrà permettere la risoluzione di vecchi comportamenti e schemi mentali appresi (vedi il Copione) in altri contesti ed in altre epoche storiche da ognuno degli individui presenti.

Fattori terapeutici del gruppo di terapia

Irvin D. Yalom, professore emerito di Psichiatria alla Leland Stanford Junior University, individua i fattori terapeutici comuni presenti nei gruppi di terapia:
  1. Infusione della speranza: dato che in ogni gruppo i pazienti sono ad un livello diverso del percorso di cura e di crescita, sentire parlare coloro che hanno già affrontato e superato le proprie difficoltà infonde fiducia e speranza nel proprio percorso di cura.
  2. Universalità: è convinzione comune dei partecipanti di essere i soli ad avere certi problemi, di essere diversi nella sofferenza e nella disgrazia oppure gli unici ad avere taluni pensieri, impulsi e fantasie inaccettabili e indicibili. Ascoltare, invece, che anche altri vivono esperienze simili, hanno anch’essi, oppure avevano, segreti che pensavano essere indicibili, porta le persone a sentirsi accolte e meno isolate. Qualcuno riferisce di provare la sensazione di sentirsi, finalmente, parte della specie umana e non più estraneo.
  3. Informazione: ascoltare la spiegazione delle dinamiche degli altri pazienti, l’esposizione dei sintomi, i suggerimenti e le risposte fornite agli altri, permette un apprendimento profondo del funzionamento della psiche umana.
  4. Altruismo: le persone che possiedono una scarsa autostima credono di non poter essere di alcun aiuto agli altri. All’interno del gruppo, invece, questa convinzione viene meno perché ognuno diventa di supporto agli altri. Nel gruppo di terapia ognuno riceve aiuto e fornisce aiuto.
  5. Ricapitolazione e risoluzione di dinamiche familiari pregresse: solitamente chi intraprende un percorso di terapia proviene da storie familiari insoddisfacenti. Il gruppo diviene, allora, il luogo dove i vecchi conflitti familiari possono essere rivissuti in maniera, stavolta, riparativa.
  6. Socializzazione: ogni gruppo permette l’apprendimento delle abilità sociali ed aiuta i partecipanti ad osservarsi durante l’interazione con gli altri in modo da comprendere i propri atteggiamenti e le proprie abitudini, spingendoli a modificare quelli disfunzionali.
  7. Imitazione: i membri del gruppo osservano il comportamento altrui ed imparano da esso, ad es., possono apprendere nuovi modi di affrontare problemi e situazioni.
  8. Dinamiche interpersonali: la psicoterapia di gruppo è una sorta di laboratorio, un micro-cosmo sociale dove è possibile apprendere ed instaurare relazioni interpersonali non distorte e gratificanti. Ogni membro del gruppo diviene consapevole della propria responsabilità nel creare dinamiche sociali e relazionali che non sono, quindi, solo conseguenza del comportamento altrui ma anche del proprio. Così, dopo aver imparato a stare nelle relazioni interpersonali senza distorcerle, tale nuova consapevolezza viene esportata all’esterno del gruppo, nell’ambiente interpersonale di ciascuno, con la capacità di creare relazioni più profonde con gli altri.
  9. Coesione del gruppo: compito del terapeuta è creare un gruppo coeso ovvero un luogo dove tutti possano sentirsi validi, integrati, non giudicati e pienamente partecipi. Il sentimento di appartenenza nutre l’autostima, il senso di responsabilità e l’autonomia. In tale contesto, sentirsi accettati e compresi permette ai membri del gruppo di esprimere pienamente se stessi, di esplorarsi e di integrare anche quelle parti di sé che si ritenevano inaccettabili.
  10. Catarsi: la terapia di gruppo, come qualsiasi altra forma di psicoterapia, è il luogo per eccellenza per liberarsi delle emozioni represse e soffocate. All’interno del gruppo questo processo acquisisce un’intensità ed una profondità maggiori date dalla presenza degli altri membri e non soltanto del terapeuta.
  11. Accettazione dei fattori esistenziali: la condizione umana prevede aspetti quali la morte, il dolore, le ingiustizie. Ogni Essere umano, anche quando ha intorno a sé supporto e vicinanza, dovrà assumersi sempre in prima persona la responsabilità delle proprie scelte. All’interno del gruppo, le relazioni sane e genuine con gli altri membri facilitano la condivisione di sé, l’esplorazione delle proprie parti nascoste e forniscono forza e potere al cambiamento e alla crescita personale di ognuno.

Terapia di gruppo: vantaggi e conclusioni
Per concludere questo excursus sulla terapia di gruppo, è utile ricordare e sottolineare che, rispetto alla terapia individuale, essa ha costi inferiori e quindi più accessibili ad una maggiore platea di persone.

Da quanto finora scritto, inoltre, si evince come la terapia di gruppo lavori in maniera molto più profonda di una terapia individuale arrivando a toccare livelli del funzionamento di sé che in quella individuale difficilmente emergono ed, infine, i cambiamenti personali avvengono con maggiore rapidità.

In linea generale, quindi, possiamo concludere che la terapia di gruppo ha una potenza di funzionamento ed efficacia maggiore della terapia individuale (ne ho parlato anche qui).  


Se quanto hai letto ti ha incuriosito e ti piacerebbe saperne di più oppure hai già deciso e vorresti iniziare un percorso di terapia di gruppo, contattami e parliamone.

(Bibliografia utile: Irvin D. Yalom, Teoria e pratica della psicoterapia di gruppo, Bollati Boringhieri, 2005)

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Post scritto da Leonardo Paoletta

Psicologo Monza
Leonardo Paoletta.
Psicologo e psicoterapeuta Monza.
Sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed Analista Transazionale.

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