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Come scegliere lo psicoterapeuta senza sbagliare

Come scegliere lo psicoterapeuta senza sbagliare
Regolarmente mi viene posta, da un potenziale cliente, la solita domanda: "Dottore lei che metodologia utilizza?"

Fino a qualche anno fa, mi dilungavo a spiegare i concetti dell'analisi transazionale, desideroso di convincere il mio interlocutore ad affidarsi alle mie cure. Pochi giorni fa mi arriva di nuovo una richiesta di questo tipo e, stavolta, volutamente, decido di esprimere, motivando e spiegando alla persona al telefono, le mie perplessità su una domanda siffatta. 

Quello che le persone non sanno, ahimé, è che la distinzione tra le diverse metodologie è utile fino ad un certo punto.

Come scrivevo qui: 



Vorrei consigliare di dubitare fortemente di chi sposi un'unica impostazione e cerchi di adeguare il cliente alla propria metodologia di cura e lavoro.

Personalmente, utilizzo l'analisi transazionale che mi permette, grazie all'ampio contenuto teorico, di fare una valutazione accurata della problematica e della personalità del cliente. Quindi, utilizzo letture teoriche e tecniche proprie della teoria sistemico relazionale, del cognitivismo, tecniche prettamente comportamentali, tecniche strategiche, letture teoriche psicoanalitiche, teoria della comunicazione, la teoria dell'attaccamento di Bowlby e gli sviluppi attuali della stessa, gli studi recenti delle neuroscienze, etc. 

In altre parole, ogni cosa che possa essere utile alla persona che ho davanti e che possa aiutarla nel minor tempo possibile. Eh, sì: perchè tempo vuol dire anche impegno economico a cui non tutti possono fare fronte.

E questo mi serve anche per parlare della durata della terapia: non è vero che la durata breve dei percorsi terapeutici sia prerogativa dell'approccio cognitivo-comportamentale o dello strategico. E' vero, invece, che un percorso breve e contenuto in poche sedute presuppone che la sintomatologia non sia troppo grave ed invalidante e che il disturbo non sia presente da troppo tempo. Oppure che la persona abbia comunque un equilibrio psichico sufficiente ed una vita equilibrata. Infatti, sarebbe inimmaginabile che una depressione sorta anni prima possa risolversi in 8 sedute; oppure, che attacchi di panico che vanno avanti da tre anni possano risolversi in 2 mesi; o che, un disturbo ossessivo compulsivo grave, possa passare in 4 settimane. Ma soprattutto, dovrebbe essere prerogativa di ogni terapia, l'evitare che i sintomi possano ritornare in forme diverse dopo la chiusura del percorso.  

Quindi come fare? 

Se non l'hai ancora fatto, ti consiglio la lettura del mio articolo in cui spiego quale psicoterapia scegliere e in cui discuto dell'efficacia delle diverse metodologie terapeutiche. Troverai diversi spunti che, insieme a quanto scritto sopra, posso riassumere così: 

I 7 suggerimenti per aiutarti a scegliere il tuo terapeuta: 
  1. ogni terapeuta è una persona con la quale, se vuoi che il percorso possa essere proficuo, devi sentirti a tuo agio, compreso, accettato e sostenuto;
  2. al tuo terapeuta puoi fare le domande che senti il bisogno di fare e chiedere risposte esaustive;
  3. dovrà utilizzare un linguaggio a te comprensibile e non parole, frasi, concetti troppo distanti e nebulosi;
  4. dal tuo terapeuta devi imparare qualcosa che riguardi te, il tuo modo di agire, di pensare, di complicarti la vita, possibilmente ogni volta che finisci una seduta;
  5. non dovrà essere sempre un percorso facile e non spaventarti, quindi, se alcune sedute saranno più faticose: così come succede per gli sportivi un allenamento più duro consentirà migliori performance in gara;
  6. se ti sembra di non fare progressi, fidati della tua intuizione e chiedi al tuo terapeuta di spiegarti cosa non stia funzionando e chiedigli di agire di conseguenza;
  7. se non ti sentirai più compreso, se sentirai di non aver più fiducia dopo averne avuta in precedenza, se sentirai che qualcosa tra te e il tuo terapeuta non funzioni più come all'inizio, prima di chiudere il percorso, parlane con lui, ascolta la sua risposta e riflettici. Solo dopo di questo, decidi se proseguire o cambiare. In questo caso, ti consiglio vivamente di non interrompere il percorso ma di riprenderlo e proseguirlo con qualcun altro.

Fammi sapere cosa ne pensi.

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Post scritto da Leonardo Paoletta

Psicologo Monza
Leonardo Paoletta.
Psicologo e psicoterapeuta Monza.
Sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed Analista Transazionale.

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