Le Terapie Evidence-Based: un’illusione di efficacia

Le Terapie Evidence-Based: Un’illusione di efficacia
Quando parliamo di "terapie evidence-based", è fondamentale porci delle domande importanti: sono davvero così efficaci come ci viene detto?
Spesso, ci viene presentato un quadro in cui le terapie scientificamente validate sono le uniche opzioni valide per il trattamento dei disturbi psicologici. La narrazione dominante suggerisce che, fino a poco tempo fa, i terapeuti praticavano terapie non scientifiche, mentre oggi le terapie evidence-based, come la CBT (Terapia Cognitivo-Comportamentale), sono le uniche che garantiscono risultati concreti.
Ma quanto di questa narrazione è veritiero?
La realtà è che la terapia basata sull’evidenza, pur essendo ampiamente promossa, mostra incongruenze e problemi che spesso vengono nascosti sotto il peso della "scientificità”. Il vero problema, però, non è la CBT in sé, ma la narrativa che la circonda, che dipinge come obsolete e inefficaci le terapie più tradizionali, come quelle basate sulla relazione terapeutica.
Mi chiedo, quindi: che cosa significa davvero "evidenza"?
E come mai tanti pazienti non vedono miglioramenti reali nonostante l'uso di queste terapie manualizzate?
La Relazione Terapeutica: l’elemento chiave per il Cambiamento
Un aspetto cruciale che spesso viene minimizzato nella narrazione sulle terapie evidence-based è l'importanza della relazione terapeutica. Non è solo la tecnica che conta, ma la qualità del legame che si crea tra il terapeuta e il paziente.
Questo legame può diventare un catalizzatore di cambiamento, creando uno spazio sicuro per esplorare emozioni, paure e desideri. La terapia diventa un processo collaborativo dove il paziente non è solo un "oggetto" da trattare, ma una persona che ha bisogno di essere compresa nel suo intero.
Molte terapie evidence-based, come la CBT, si concentrano su interventi che affrontano sintomi specifici, come la depressione o l'ansia, attraverso tecniche standardizzate e strutturate. Tuttavia, queste tecniche non sempre prendono in considerazione il contesto individuale del paziente o le dinamiche emotive più profonde. La CBT può essere utile per alcune persone, ma non affronta necessariamente le cause sottostanti dei problemi psicologici. Non tiene conto, ad esempio, di esperienze passate, traumi non risolti o del contesto relazionale e sociale in cui il paziente vive.
La relazione terapeutica, invece, si concentra sulla persona nel suo complesso, creando uno spazio in cui il paziente può esplorare se stesso e trovare il proprio percorso di cambiamento. Quando la relazione è forte e genuina, il paziente può sentirsi accettato, compreso e, quindi, più incline a intraprendere un vero processo di trasformazione.
La Manipolazione dei Dati nella Ricerca
Un altro aspetto che merita attenzione riguarda la ricerca scientifica che supporta le terapie evidence-based. Spesso sentiamo dire che i risultati sono inequivocabili, che la scienza ha dimostrato l'efficacia di certe terapie rispetto ad altre. Tuttavia, quando guardiamo più da vicino, emergono delle incongruenze.
Uno dei principali problemi è che i dati scientifici a supporto della CBT e di altre terapie evidence-based vengono frequentemente manipolati o selezionati in modo da apparire più favorevoli di quanto siano nella realtà.
Un esempio di questa manipolazione è la selezione dei risultati da pubblicare. Negli studi clinici, quando i dati raccolti non confermano l’efficacia del trattamento, questi vengono spesso ignorati o omessi. Solo i risultati positivi vengono pubblicati, creando una distorsione che fa sembrare che le terapie evidence-based funzionino meglio di quanto non sia in realtà.
Inoltre, molti degli studi che vengono presentati come prova scientifica sono, in effetti, ricerche su campioni ridotti, con metodi non sempre trasparenti, che non riflettono la complessità della vita quotidiana dei pazienti.
Questa selezione dei dati è un fenomeno noto come "bias di pubblicazione”, e può influenzare significativamente la nostra percezione dell'efficacia di una terapia. Quando solo alcuni risultati vengono condivisi, la comunità scientifica e il pubblico in generale possono essere portati a credere che una terapia funzioni meglio di quanto non faccia effettivamente.
Le Incongruenze nella Narrazione della CBT
La CBT è spesso vista come il trattamento di riferimento per una vasta gamma di disturbi psicologici. Tuttavia, sebbene possa essere utile per trattare alcuni sintomi, non risolve sempre le cause profonde dei disturbi. La sua struttura manualizzata può sembrare rassicurante, ma questa standardizzazione rischia di ignorare le esigenze uniche di ciascun paziente.
Inoltre, la narrazione che ruota attorno alla CBT tende a ignorare la complessità dei problemi psicologici e la varietà delle risposte individuali. Molti pazienti potrebbero trovarsi a dover affrontare una terapia che si concentra su tecniche di gestione dei sintomi, senza mai esplorare a fondo il loro mondo interno o le cause più profonde del loro malessere. In altre parole, la CBT può essere vista come un "bendaggio" che copre il problema, ma che non lo affronta in modo significativo. La sua visione del cambiamento psicologico è parziale e spesso riduttiva.
Conclusione
La critica alle terapie evidence-based non riguarda il loro totale fallimento, ma la distorsione della narrazione che le circonda. È importante riconoscere che la relazione terapeutica è un elemento fondamentale per il cambiamento psicologico e che molte terapie tradizionali, come la talktherapy, possono essere altrettanto efficaci, se non più efficaci, rispetto alle terapie manualizzate.
Inoltre, la ricerca scientifica che sostiene le terapie evidence-based deve essere scrutinata con attenzione, per evitare che le manipolazioni dei dati ci facciano perdere di vista la realtà dei risultati.
Sintesi dei concetti espressi
- Il termine terapia evidence-based è diventato di fatto un termine in codice per indicare la terapia manualizzata, ovvero forme di terapia cognitivo-comportamentale brevi e altamente programmate.
- È ampiamente affermato che le terapie "basate sull'evidenza" sono scientificamente provate e superiori ad altre forme di psicoterapia. La ricerca empirica non supporta queste affermazioni.
- La ricerca empirica dimostra che le terapie "basate sulle prove" sono trattamenti deboli. I loro benefici sono banali, pochi pazienti guariscono e anche i benefici banali non durano.
- Le pratiche di ricerca preoccupanti dipingono un quadro fuorviante dei reali benefici delle terapie "basate sulle prove”, tra cui gruppi di controllo fittizi, campioni di pazienti selezionati con cura e soppressione dei risultati negativi.
Riferimenti
Jonathan Shedler PhD, Where Is the Evidence for"Evidence-Based” Therapy?
Quando parliamo di "terapie evidence-based", è fondamentale porci delle domande importanti: sono davvero così efficaci come ci viene detto?
Spesso, ci viene presentato un quadro in cui le terapie scientificamente validate sono le uniche opzioni valide per il trattamento dei disturbi psicologici. La narrazione dominante suggerisce che, fino a poco tempo fa, i terapeuti praticavano terapie non scientifiche, mentre oggi le terapie evidence-based, come la CBT (Terapia Cognitivo-Comportamentale), sono le uniche che garantiscono risultati concreti.
Ma quanto di questa narrazione è veritiero?
La realtà è che la terapia basata sull’evidenza, pur essendo ampiamente promossa, mostra incongruenze e problemi che spesso vengono nascosti sotto il peso della "scientificità”. Il vero problema, però, non è la CBT in sé, ma la narrativa che la circonda, che dipinge come obsolete e inefficaci le terapie più tradizionali, come quelle basate sulla relazione terapeutica.
Mi chiedo, quindi: che cosa significa davvero "evidenza"?
E come mai tanti pazienti non vedono miglioramenti reali nonostante l'uso di queste terapie manualizzate?
La Relazione Terapeutica: l’elemento chiave per il Cambiamento
Un aspetto cruciale che spesso viene minimizzato nella narrazione sulle terapie evidence-based è l'importanza della relazione terapeutica. Non è solo la tecnica che conta, ma la qualità del legame che si crea tra il terapeuta e il paziente.
Questo legame può diventare un catalizzatore di cambiamento, creando uno spazio sicuro per esplorare emozioni, paure e desideri. La terapia diventa un processo collaborativo dove il paziente non è solo un "oggetto" da trattare, ma una persona che ha bisogno di essere compresa nel suo intero.
Molte terapie evidence-based, come la CBT, si concentrano su interventi che affrontano sintomi specifici, come la depressione o l'ansia, attraverso tecniche standardizzate e strutturate. Tuttavia, queste tecniche non sempre prendono in considerazione il contesto individuale del paziente o le dinamiche emotive più profonde. La CBT può essere utile per alcune persone, ma non affronta necessariamente le cause sottostanti dei problemi psicologici. Non tiene conto, ad esempio, di esperienze passate, traumi non risolti o del contesto relazionale e sociale in cui il paziente vive.
La relazione terapeutica, invece, si concentra sulla persona nel suo complesso, creando uno spazio in cui il paziente può esplorare se stesso e trovare il proprio percorso di cambiamento. Quando la relazione è forte e genuina, il paziente può sentirsi accettato, compreso e, quindi, più incline a intraprendere un vero processo di trasformazione.
La Manipolazione dei Dati nella Ricerca
Un altro aspetto che merita attenzione riguarda la ricerca scientifica che supporta le terapie evidence-based. Spesso sentiamo dire che i risultati sono inequivocabili, che la scienza ha dimostrato l'efficacia di certe terapie rispetto ad altre. Tuttavia, quando guardiamo più da vicino, emergono delle incongruenze.
Uno dei principali problemi è che i dati scientifici a supporto della CBT e di altre terapie evidence-based vengono frequentemente manipolati o selezionati in modo da apparire più favorevoli di quanto siano nella realtà.
Un esempio di questa manipolazione è la selezione dei risultati da pubblicare. Negli studi clinici, quando i dati raccolti non confermano l’efficacia del trattamento, questi vengono spesso ignorati o omessi. Solo i risultati positivi vengono pubblicati, creando una distorsione che fa sembrare che le terapie evidence-based funzionino meglio di quanto non sia in realtà.
Inoltre, molti degli studi che vengono presentati come prova scientifica sono, in effetti, ricerche su campioni ridotti, con metodi non sempre trasparenti, che non riflettono la complessità della vita quotidiana dei pazienti.
Questa selezione dei dati è un fenomeno noto come "bias di pubblicazione”, e può influenzare significativamente la nostra percezione dell'efficacia di una terapia. Quando solo alcuni risultati vengono condivisi, la comunità scientifica e il pubblico in generale possono essere portati a credere che una terapia funzioni meglio di quanto non faccia effettivamente.
Le Incongruenze nella Narrazione della CBT
La CBT è spesso vista come il trattamento di riferimento per una vasta gamma di disturbi psicologici. Tuttavia, sebbene possa essere utile per trattare alcuni sintomi, non risolve sempre le cause profonde dei disturbi. La sua struttura manualizzata può sembrare rassicurante, ma questa standardizzazione rischia di ignorare le esigenze uniche di ciascun paziente.
Inoltre, la narrazione che ruota attorno alla CBT tende a ignorare la complessità dei problemi psicologici e la varietà delle risposte individuali. Molti pazienti potrebbero trovarsi a dover affrontare una terapia che si concentra su tecniche di gestione dei sintomi, senza mai esplorare a fondo il loro mondo interno o le cause più profonde del loro malessere. In altre parole, la CBT può essere vista come un "bendaggio" che copre il problema, ma che non lo affronta in modo significativo. La sua visione del cambiamento psicologico è parziale e spesso riduttiva.
Conclusione
La critica alle terapie evidence-based non riguarda il loro totale fallimento, ma la distorsione della narrazione che le circonda. È importante riconoscere che la relazione terapeutica è un elemento fondamentale per il cambiamento psicologico e che molte terapie tradizionali, come la talktherapy, possono essere altrettanto efficaci, se non più efficaci, rispetto alle terapie manualizzate.
Inoltre, la ricerca scientifica che sostiene le terapie evidence-based deve essere scrutinata con attenzione, per evitare che le manipolazioni dei dati ci facciano perdere di vista la realtà dei risultati.
Sintesi dei concetti espressi
- Il termine terapia evidence-based è diventato di fatto un termine in codice per indicare la terapia manualizzata, ovvero forme di terapia cognitivo-comportamentale brevi e altamente programmate.
- È ampiamente affermato che le terapie "basate sull'evidenza" sono scientificamente provate e superiori ad altre forme di psicoterapia. La ricerca empirica non supporta queste affermazioni.
- La ricerca empirica dimostra che le terapie "basate sulle prove" sono trattamenti deboli. I loro benefici sono banali, pochi pazienti guariscono e anche i benefici banali non durano.
- Le pratiche di ricerca preoccupanti dipingono un quadro fuorviante dei reali benefici delle terapie "basate sulle prove”, tra cui gruppi di controllo fittizi, campioni di pazienti selezionati con cura e soppressione dei risultati negativi.
Riferimenti
Jonathan Shedler PhD, Where Is the Evidence for"Evidence-Based” Therapy?
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Post scritto da Leonardo Paoletta
Psicologo e psicoterapeuta Monza.
Sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed Analista Transazionale.