Disturbi d'ansia
L'ansia e la paura sono emozioni che segnalano alla persona un pericolo (reale o presunto che sia). Esse rappresentano la preoccupazione e l'attesa per qualcosa di indefinito, spiacevole e/o minaccioso.
L'ansia, al pari di tutte le altre emozioni, non è disfunzionale in sé ma, anzi, risulta essere indispensabile ai fini della sopravvivenza ed è legata alla percezione soggettiva di pericolo, minaccia, verso obiettivi e scopi che vogliamo perseguire o anche semplicemente per la nostra incolumità fisica.
Sono, invece, la sovrastima dei pericoli unita alla sottostima delle proprie capacità di far fronte ad essi che finiscono con aumentare i sintomi legati all'ansia e che, a loro volta, come in un circolo vizioso, diventano essi stessi (i sintomi) fonte di pericolo per l'individuo che li sperimenta.
L’ansia (che ribadisco essere un’emozione assolutamente "normale" ed indispensabile) diviene patologica allorché l'intensità e la frequenza della stessa e l'insieme delle condotte attuate per farvi fronte (evitamenti, rituali di controllo, ecc.) diventano talmente compromettenti da incidere nella vita del soggetto. Infatti, gli evitamenti oltre a complicare il quadro generale di vita dell’individuo, svolgono un ruolo nel mantenere in essere il disturbo dato che impediscono alla persona di verificare, attraverso la sperimentazione di esperienze correttive, la reale fondatezza delle proprie paure.
I disturbi d’ansia vengono classificati come:
I disturbi d'ansia e di panico rappresentano i principali motivi di richiesta di consultazione specialistica nell'ambito dei problemi psicologici. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fornisce una stima a livello mondiale di circa 400 milioni di casi.
I sintomi dell'ansia sono:
Gli stati d'ansia particolarmente intensi e prolungati nel tempo, provocano una notevole compromissione della vita degli individui che ne sono affetti.
L'ansia, al pari di tutte le altre emozioni, non è disfunzionale in sé ma, anzi, risulta essere indispensabile ai fini della sopravvivenza ed è legata alla percezione soggettiva di pericolo, minaccia, verso obiettivi e scopi che vogliamo perseguire o anche semplicemente per la nostra incolumità fisica.
Sono, invece, la sovrastima dei pericoli unita alla sottostima delle proprie capacità di far fronte ad essi che finiscono con aumentare i sintomi legati all'ansia e che, a loro volta, come in un circolo vizioso, diventano essi stessi (i sintomi) fonte di pericolo per l'individuo che li sperimenta.
L’ansia (che ribadisco essere un’emozione assolutamente "normale" ed indispensabile) diviene patologica allorché l'intensità e la frequenza della stessa e l'insieme delle condotte attuate per farvi fronte (evitamenti, rituali di controllo, ecc.) diventano talmente compromettenti da incidere nella vita del soggetto. Infatti, gli evitamenti oltre a complicare il quadro generale di vita dell’individuo, svolgono un ruolo nel mantenere in essere il disturbo dato che impediscono alla persona di verificare, attraverso la sperimentazione di esperienze correttive, la reale fondatezza delle proprie paure.
I disturbi d’ansia vengono classificati come:
- attacco di panico
- agorafobia
- fobia specifica
- fobia sociale
- disturbo ossessivo compulsivo
- disturbo post-traumatico da stress
- disturbo d’ansia acuto da stress
- disturbo d’ansia generalizzato
I disturbi d'ansia e di panico rappresentano i principali motivi di richiesta di consultazione specialistica nell'ambito dei problemi psicologici. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fornisce una stima a livello mondiale di circa 400 milioni di casi.
I sintomi dell'ansia sono:
- palpitazioni;
- tachicardia;
- sudorazione eccessiva;
- sensazione di soffocamento;
- dolore o fastidio al petto;
- sensazioni di sbandamento e/o di svenimento.
Gli stati d'ansia particolarmente intensi e prolungati nel tempo, provocano una notevole compromissione della vita degli individui che ne sono affetti.