Psicoterapia EMDR
EMDR è l’acronimo
di Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e
rielaborazione attraverso i movimenti oculari).
La nascita di questa tecnica risale al 1987 quando una psicologa,
Francine Shapiro, scoprì casualmente su se stessa che il movimento oculare eseguito
in una determinata modalità mentre il pensiero sia focalizzato su ricordi spiacevoli
e disturbanti, aiuta a rielaborarli e a ridurne il peso e gli effetti negativi.
Da allora, fino ai giorni nostri, c’è stato un susseguirsi di studi e
ricerche scientifiche volte ad approfondire le caratteristiche, l’efficacia e l’applicazione
di questa tecnica. Attualmente, l’EMDR risulta essere pienamente efficace per
tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
sia per i traumi minori.
Isabel Fernández, che ha introdotto questa tecnica in Italia, definisce l’EMDR
come un approccio complesso, una tecnica che può essere integrata all'interno di ogni tipo di approccio psicoterapeutico.
L’EMDR lavora a più livelli,
coinvolgendo gli aspetti cognitivi, gli aspetti emotivi, quelli comportamentali
e quelli neurofisiologici.
Come e dove agisce l’EMDR?
Attraverso i movimenti oculari ovvero la stimolazione alternata
destra/sinistra, viene riattivato il processo naturale di rielaborazione dell’informazione
che risulta essere bloccato o inibito negli individui traumatizzati.
In conseguenza
ad un evento traumatico, l’informazione rimane immagazzinata - congelata - nelle
reti neurali del cervello che restano così iper-eccitate provocando i sintomi
tipici del PTSD e di altri disturbi psicologici (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashback,
incubi). I movimenti oculari migliorano
la comunicazione tra gli emisferi cerebrali, modificano la rete neurale e permettono
l’elaborazione dell’informazione traumatica fino a quando essa viene integrata
in schemi cognitivi ed emotivi adeguati e funzionali.
Accade quindi che i ricordi disturbanti legati all'evento traumatico perdono la loro carica emotiva negativa; l'immagine traumatica cambia nei contenuti e nel modo in cui si
presenta, i pensieri intrusivi si riducono e le emozioni e le sensazioni
fisiche negative perdono di intensità.
Come si accennava, l’EMDR, nata per affrontare il PTSD (che ricordiamolo,
si verifica in conseguenza a quelle situazioni in cui l’individuo si trova a
rischio della propria incolumità fisica e psicologica - terremoti, inondazioni,
incidenti gravi, torture, violenza), trova oggi applicazione anche per quelle
situazioni di traumi minori che provocano una sintomatologia meno invalidante: piccoli
e grandi traumi emotivi subiti nell'età dello sviluppo; eventi stressanti
nell'ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, perdite
finanziarie, conflitti coniugali).
In effetti, è stato rilevato che anche le esperienze traumatiche minori
possono causare o essere implicati nella genesi dei disturbi d’ansia e attacchi
di panico; disturbi psicosomatici; ipocondria; disturbo ossessivo compulsivo; disturbi
dell’umore.