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Analisi transazionale

Eric Berne e la nascita dell'Analisi Transazionale

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Eric Berne era uno psichiatra canadese trasferitosi negli Stati Uniti prima della seconda guerra mondiale.

Proprio durante il corso di questa, egli cominciò ad interessarsi dei processi di pensiero di tipo intuitivo (che lo porteranno a definire il concetto di "intuizione" e l'efficacia di esso). Al termine della guerra, radunò le riflessioni che aveva fatto nel corso degli anni precedenti e gettò le fondamenta dell'Analisi Transazionale. Infatti, i primi scritti sull'analisi transazionale risalgono al 1949.

Inizialmente Berne si concentrò sullo studio della personalità e sulla fenomenologia. In seguito, si interessò della comunicazione latente e manifesta, occupandosi di autori quali Weiner e Korzysky e i loro studi sulla cibernetica. Infine, in una terza fase del lavoro di preparazione all'analisi transazionale egli si interessò dell'analisi del copione inteso come il piano di vita degli individui.


Berne si concentrò su quei cambiamenti che avvengono in un individuo posto di fronte ad uno stimolo nuovo: espressione del viso, intonazione delle parole, postura, portamento, gesti, strutturazione delle frasi, ecc. In questo modo si accorse che ogni persona poteva esprimersi attraverso svariati forme di sé e che ognuno di questi, a seconda delle situazioni, prendeva il sopravvento nella personalità dell'individuo: le persone a volte si comportavano da Bambino, altre volte da Adulto, altre volte ancora da Genitore. A queste diverse modalità di manifestare se stessi, ovvero vere e proprie strutture di personalità, egli diede il nome di Stati dell’Io.

Successivamente, Berne si interessò alle modalità con cui questi Stati dell'Io si relazionano con il mondo esterno: si focalizzò, così, sulle transazioni intese come le unità di comunicazione, di scambio reciproco tra due persone. Osservò, inoltre, che le transazioni potevano avere lo scopo di manipolare gli altri se utilizzate all'interno di giochi psicologici

Infine, osservando le persone, i loro Stati dell'Io, le transazioni e i giochi psicologici, notò come il comportamento degli individui spesso sembra seguire modalità ripetitive e pre-ordinate proprio come avviene ad un attore che stia recitando un copione sopra un palcoscenico.

Queste modalità di comportamento (il copione di vita) fanno sì che le persone continuino a ripetere esperienze spiacevoli nella loro vita, come finali già scritti del proprio copione.

Alcuni esempi di copione: 

  • essere continuamente delusi e lasciati dagli altri;
  • perdere ripetutamente il lavoro;
  • spendersi per gli altri e non ottenere riconoscimenti;
  • cercare le attenzioni degli altri senza, invece, ottenerle mai;
  • vivere intensamente ma altrettanto intensamente annoiarsi.

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