About me (intervista per ProntoPro)
"Lo psicologo è una figura professionale esperta nella cura del disagio psicologico ed emotivo. Per comprendere meglio la formazione e l’esperienza richiesta in questo specifico settore, abbiamo parlato con Leonardo Paoletta, 46 anni, pugliese di nascita e milanese d’adozione."
Inizia così l'intervista rilasciata per il portale ProntoPro.
Guidato dall'intervistatrice, ho discusso della mia storia professionale, della mia modalità di intervento ed, infine, della terapia EMDR e dell'efficacia e dell'utilizzo delle cosiddette terapie "brevi". In ultimo, ho descritto quelle che sono, a mio parere, due delle caratteristiche essenziali di un buon psicoterapeuta.
Buona lettura.
Lo psicologo è una figura professionale esperta nella cura del disagio psicologico ed emotivo.
L’attività dello psicologo comprende lo studio e l’analisi dei processi psichici, mentali e cognitivi (consci e inconsci), ed è mirata a fornire sostegno psicologico a individui, coppie, gruppi e comunità.
Per comprendere meglio la formazione e l’esperienza richiesta in questo specifico settore, abbiamo parlato con Leonardo Paoletta, 46 anni, pugliese di nascita e milanese d’adozione.
Leonardo ha una laurea in Psicologia, una specializzazione in Psicoterapia e una lunga formazione per diventare analista. Ci tiene a sottolineare di essere anche padre di tre splendide ragazze, "senza le quali – afferma – non sarei pienamente ciò che oggi sono”.
Studi ed esperienze
Ci racconta di aver studiato a Padova che era – ed è ancora – una delle sedi storiche della Facoltà di Psicologia. Si è trasferito a Milano nel 2000 ed inizialmente ha lavorato alcuni anni come head hunter occupandosi, quindi, di ricerca e selezione del personale.
Il suo interesse e la sua passione erano però altre: desiderava diventare uno psicoterapeuta. Così ha ripreso a studiare per la specializzazione mentre proseguiva il suo lavoro per le aziende, lavoro che, comunque, lo ha molto arricchito e formato permettendogli di avere una visione ampia del mondo del lavoro e delle persone che lo abitano, visione che altrimenti sarebbe stata limitata al proprio studio di psicoterapia.
Leonardo si è poi specializzato ed ha iniziato la sua professione di psicoterapeuta e analista che prosegue ininterrottamente dal 2005.
Contemporaneamente a questa, ha lavorato per dieci anni nell’ambito del maltrattamento e dell’abuso nell’infanzia, come psicologo consulente per diversi enti pubblici e, in ultimo, è stato nominato Giudice Onorario per la sua esperienza con i minori e le famiglie multiproblematiche.
Negli ultimi anni, chiusa l’esperienza in quest’ambito, si è specializzato nel lavoro con gli adulti, con le coppie e da circa tre anni con gruppi di psicoterapia.
Il lavoro dell’analista è tendenzialmente un lavoro che si svolge in autonomia. Non mancano, però, le occasioni di scambio ed approfondimento tra colleghi oltre a lavori di co-conduzione di terapie di coppia e di gruppo ed alle supervisioni verso altri terapeuti ed analisti.
Area di competenza
Leonardo si occupa del disagio e della sofferenza psichica delle persone. A chi entra nel suo studio spiega che bisogna cambiare il punto di vista sul sintomo e sulla malattia: "Quando qualcosa si inceppa e si blocca nella vita delle persone ecco che compare il sintomo, il disturbo d’ansia, il disturbo depressivo o quello psicosomatico – spiega – oppure, le persone vivono una cosiddetta crisi esistenziale, che può sopraggiungere a qualunque età – prosegue.
La cura, seguendo questo pensiero, sarà di riprendere pieno possesso della propria esistenza superando il momento di crisi e facendo tesoro di quello”.
Discorso simile vale anche per il lavoro con le coppie: la crisi di coppia deve far emergere i punti di forza dei due partner affinché essi possano poi supportare l’evoluzione del rapporto stesso. Si lavora quindi sulla comunicazione, sull’espressione della sessualità e sull’intimità psicologica e relazionale.
Alla domanda quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere questo lavoro, ci racconta che è sempre stato, sin da bambino portato ad ascoltare gli altri e a sostenere chi fosse in difficoltà.
Gli altri di lui hanno sempre apprezzato la sua capacità di trovare il buono in ogni situazione e di affrontare i problemi offrendo punti di vista e letture diversi ed originali.
C’è stato, poi, un momento della mia vita in cui anche lui ha sentito il bisogno di aiuto e così, ad un certo punto, ha pensato di farne una professione.
Terapia EMDR: quando serve
Abbiamo poi chiesto a Leonardo di spiegarci la terapia EMDR (l’acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari). Ci spiega che si tratta di una tecnica psicoterapeutica scoperta quasi per caso da Francine Shapiro nel 1987.
Da allora, ed ancora a tutt’oggi, è stato un continuo susseguirsi di ricerche e approfondimenti per comprenderne il funzionamento ed allargarne i campi di utilizzo. Inizialmente l’applicazione era riservata alla cura del disturbo post- traumatico da stress.
In seguito è stata applicata con successo anche a situazioni traumatiche di livello inferiore oltre che alla cura della depressione, dei disturbi sessuali e dei disturbi d’ansia in genere. Non è comunque una tecnica passe-partout per ogni situazione e per ogni individuo: sarà quindi il terapeuta a valutarne l’utilità.
Tipologie di pazienti
I suoi percorsi di sostegno si rivolgono a uomini e donne, da soli, in coppia o in gruppi di terapia, che vivono momenti di crisi più o meno gravi ed invalidanti.
"Spesso presentano sintomi relativi a disturbi d’ansia, disturbi depressivi, disturbi psicosomatici, disfunzioni sessuali o di altro genere oppure arrivano in studio portando quel disagio proprio di un momento di crisi esistenziale: sono quelle persone che non sanno prendere una qualche decisione, che faticano ad instaurare relazioni positive e nutrienti con gli altri, che vivono una crisi sentimentale oppure non riescono ad uscire dalla solitudine.
Il mio compito sarà quello di aiutarli a ritrovare le fila della propria esistenza superando, ovviamente, il sintomo che rende invalidante la vita quotidiana” ci racconta.
Oltre a questo, attraverso percorsi di coaching e di training specifici (ad es. training sull’assertività) Leonardo aiuta quelle persone che, seppur non stiano vivendo particolari momenti di sofferenza e disagio personale, vogliano comunque migliorare se stessi e porsi obiettivi di crescita personale e professionale.
Vantaggi della psicoterapia breve
Quando chiediamo a Leonardo quali sono i vantaggi della psicoterapia breve, parte con una premessa: "Con psicoterapia breve si intendono quei percorsi che hanno una durata che va da una seduta fino a otto (in realtà non tutti sono concordi con questo: anche una terapia di 6 mesi e 20 sedute, può essere considerata tale) – prosegue – bisogna tener conto che non tutti i tipi di disturbi psicologici e non tutti gli individui possono trarre giovamento da una terapia di questa tipo – spiega – l’individuo che tipicamente può trarre giovamento da un percorso suddetto è chi possiede già un buon funzionamento negli ambiti personale, lavorativo e sociale, detto in altre parole deve essere in uno stato di salute fisica buono, deve avere e riuscire a mantenere un lavoro, deve avere e riuscire a mantenere delle relazioni sociali e familiari – ci tiene a precisare – non intendo che debba essere pienamente soddisfatto in questo (altrimenti probabilmente neppure chiederebbe un intervento psicoterapeutico) ma che sia in grado di portare avanti la propria vita in maniera sufficientemente adeguata – conclude – utilizzando una terminologia tecnica si può dire che un tale individuo non deve avere un quadro di personalità compromesso e neppure una co-morbilità (un quadro ansioso unito a sintomi depressivi; disturbi dello spettro borderline; gravi disturbi ossessivo-compulsivi)”.
Fatta questa debita premessa Leonardo ci parla dei vantaggi. Secondo il suo parere, una psicoterapia di breve durata può essere di estremo aiuto per focalizzare le proprie energie in momenti critici dell’esistenza, per essere supportati verso un problem solving in merito a situazioni specifiche; per superare momenti anche drammatici (ad es. un lutto, la perdita del lavoro; la fine di un rapporto sentimentale); per apprendere abilità specifiche (ad es. percorsi di training sull’assertività, per accrescere la propria autostima, per imparare a gestire le proprie emozioni in pubblico); per imparare ad ampliare le proprie opzioni di fronte a scelte critiche per la propria professione, la vita sentimentale o altro."L’impegno può essere a volte davvero minimo (personalmente mi capita spesso di incontrare persone anche per una sola seduta) ma i risultati possono, invece, essere importanti” dice.
Le qualità di un buon psicoterapeuta
Gli abbiamo chiesto, a conclusione, quale caratteristica personale non dovrebbe mai mancare ad uno psicoterapeuta.
Secondo Leonardo un eccellente terapeuta deve avere un profondo interesse ed un sincero "amore” per il genere umano.
"In fondo siamo tutti compagni di viaggio, ognuno con le proprie piccolezze, limiti, difficoltà, pregi e spunti geniali. Questo significa che un terapeuta non può giudicare chi ha davanti perché farebbe un cattivo servizio all’altro oltre che a se stesso."
Secondo Leonardo lo psicoterapeuta deve semplicemente accogliere il paziente e comprenderlo e deve mostrare interesse per i tentativi che l’altro ha già fatto e non deve biasimarlo per gli errori che ha commesso. Dovrà, inoltre, gioire quando costui uscirà dallo studio per l’ultima volta ormai pronto a vivere pienamente la propria esistenza.
L’altra caratteristica essenziale per Leonardo è la creatività: ogni persona che gli si siede di fronte nel suo studio è unica e irripetibile.
Il suo compito, come se fosse un sarto, è di cucire addosso a quella il vestito migliore che le calzi a pennello e che metta in risalto la sua corporeità.
"Detto in altri termini: un ottimo terapeuta è quello che riesce ad attingere dalle proprie conoscenze e dai propri studi la ricetta migliore per aiutare la persona che ha davanti, nel modo in cui quella può capirlo ed accettarlo. Quindi, sì, spesso servono idee originali e creative per tirare fuori il meglio dalle persone che chiedono aiuto”.
Qui il testo originale dell'intervista.
Inizia così l'intervista rilasciata per il portale ProntoPro.
Guidato dall'intervistatrice, ho discusso della mia storia professionale, della mia modalità di intervento ed, infine, della terapia EMDR e dell'efficacia e dell'utilizzo delle cosiddette terapie "brevi". In ultimo, ho descritto quelle che sono, a mio parere, due delle caratteristiche essenziali di un buon psicoterapeuta.
Buona lettura.
Lo psicologo è una figura professionale esperta nella cura del disagio psicologico ed emotivo.
L’attività dello psicologo comprende lo studio e l’analisi dei processi psichici, mentali e cognitivi (consci e inconsci), ed è mirata a fornire sostegno psicologico a individui, coppie, gruppi e comunità.
Per comprendere meglio la formazione e l’esperienza richiesta in questo specifico settore, abbiamo parlato con Leonardo Paoletta, 46 anni, pugliese di nascita e milanese d’adozione.
Leonardo ha una laurea in Psicologia, una specializzazione in Psicoterapia e una lunga formazione per diventare analista. Ci tiene a sottolineare di essere anche padre di tre splendide ragazze, "senza le quali – afferma – non sarei pienamente ciò che oggi sono”.
Studi ed esperienze
Ci racconta di aver studiato a Padova che era – ed è ancora – una delle sedi storiche della Facoltà di Psicologia. Si è trasferito a Milano nel 2000 ed inizialmente ha lavorato alcuni anni come head hunter occupandosi, quindi, di ricerca e selezione del personale.
Il suo interesse e la sua passione erano però altre: desiderava diventare uno psicoterapeuta. Così ha ripreso a studiare per la specializzazione mentre proseguiva il suo lavoro per le aziende, lavoro che, comunque, lo ha molto arricchito e formato permettendogli di avere una visione ampia del mondo del lavoro e delle persone che lo abitano, visione che altrimenti sarebbe stata limitata al proprio studio di psicoterapia.
Leonardo si è poi specializzato ed ha iniziato la sua professione di psicoterapeuta e analista che prosegue ininterrottamente dal 2005.
Contemporaneamente a questa, ha lavorato per dieci anni nell’ambito del maltrattamento e dell’abuso nell’infanzia, come psicologo consulente per diversi enti pubblici e, in ultimo, è stato nominato Giudice Onorario per la sua esperienza con i minori e le famiglie multiproblematiche.
Negli ultimi anni, chiusa l’esperienza in quest’ambito, si è specializzato nel lavoro con gli adulti, con le coppie e da circa tre anni con gruppi di psicoterapia.
Il lavoro dell’analista è tendenzialmente un lavoro che si svolge in autonomia. Non mancano, però, le occasioni di scambio ed approfondimento tra colleghi oltre a lavori di co-conduzione di terapie di coppia e di gruppo ed alle supervisioni verso altri terapeuti ed analisti.
Area di competenza
Leonardo si occupa del disagio e della sofferenza psichica delle persone. A chi entra nel suo studio spiega che bisogna cambiare il punto di vista sul sintomo e sulla malattia: "Quando qualcosa si inceppa e si blocca nella vita delle persone ecco che compare il sintomo, il disturbo d’ansia, il disturbo depressivo o quello psicosomatico – spiega – oppure, le persone vivono una cosiddetta crisi esistenziale, che può sopraggiungere a qualunque età – prosegue.
La cura, seguendo questo pensiero, sarà di riprendere pieno possesso della propria esistenza superando il momento di crisi e facendo tesoro di quello”.
Discorso simile vale anche per il lavoro con le coppie: la crisi di coppia deve far emergere i punti di forza dei due partner affinché essi possano poi supportare l’evoluzione del rapporto stesso. Si lavora quindi sulla comunicazione, sull’espressione della sessualità e sull’intimità psicologica e relazionale.
Alla domanda quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere questo lavoro, ci racconta che è sempre stato, sin da bambino portato ad ascoltare gli altri e a sostenere chi fosse in difficoltà.
Gli altri di lui hanno sempre apprezzato la sua capacità di trovare il buono in ogni situazione e di affrontare i problemi offrendo punti di vista e letture diversi ed originali.
C’è stato, poi, un momento della mia vita in cui anche lui ha sentito il bisogno di aiuto e così, ad un certo punto, ha pensato di farne una professione.
Terapia EMDR: quando serve
Abbiamo poi chiesto a Leonardo di spiegarci la terapia EMDR (l’acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari). Ci spiega che si tratta di una tecnica psicoterapeutica scoperta quasi per caso da Francine Shapiro nel 1987.
Da allora, ed ancora a tutt’oggi, è stato un continuo susseguirsi di ricerche e approfondimenti per comprenderne il funzionamento ed allargarne i campi di utilizzo. Inizialmente l’applicazione era riservata alla cura del disturbo post- traumatico da stress.
In seguito è stata applicata con successo anche a situazioni traumatiche di livello inferiore oltre che alla cura della depressione, dei disturbi sessuali e dei disturbi d’ansia in genere. Non è comunque una tecnica passe-partout per ogni situazione e per ogni individuo: sarà quindi il terapeuta a valutarne l’utilità.
Tipologie di pazienti
I suoi percorsi di sostegno si rivolgono a uomini e donne, da soli, in coppia o in gruppi di terapia, che vivono momenti di crisi più o meno gravi ed invalidanti.
"Spesso presentano sintomi relativi a disturbi d’ansia, disturbi depressivi, disturbi psicosomatici, disfunzioni sessuali o di altro genere oppure arrivano in studio portando quel disagio proprio di un momento di crisi esistenziale: sono quelle persone che non sanno prendere una qualche decisione, che faticano ad instaurare relazioni positive e nutrienti con gli altri, che vivono una crisi sentimentale oppure non riescono ad uscire dalla solitudine.
Il mio compito sarà quello di aiutarli a ritrovare le fila della propria esistenza superando, ovviamente, il sintomo che rende invalidante la vita quotidiana” ci racconta.
Oltre a questo, attraverso percorsi di coaching e di training specifici (ad es. training sull’assertività) Leonardo aiuta quelle persone che, seppur non stiano vivendo particolari momenti di sofferenza e disagio personale, vogliano comunque migliorare se stessi e porsi obiettivi di crescita personale e professionale.
Vantaggi della psicoterapia breve
Quando chiediamo a Leonardo quali sono i vantaggi della psicoterapia breve, parte con una premessa: "Con psicoterapia breve si intendono quei percorsi che hanno una durata che va da una seduta fino a otto (in realtà non tutti sono concordi con questo: anche una terapia di 6 mesi e 20 sedute, può essere considerata tale) – prosegue – bisogna tener conto che non tutti i tipi di disturbi psicologici e non tutti gli individui possono trarre giovamento da una terapia di questa tipo – spiega – l’individuo che tipicamente può trarre giovamento da un percorso suddetto è chi possiede già un buon funzionamento negli ambiti personale, lavorativo e sociale, detto in altre parole deve essere in uno stato di salute fisica buono, deve avere e riuscire a mantenere un lavoro, deve avere e riuscire a mantenere delle relazioni sociali e familiari – ci tiene a precisare – non intendo che debba essere pienamente soddisfatto in questo (altrimenti probabilmente neppure chiederebbe un intervento psicoterapeutico) ma che sia in grado di portare avanti la propria vita in maniera sufficientemente adeguata – conclude – utilizzando una terminologia tecnica si può dire che un tale individuo non deve avere un quadro di personalità compromesso e neppure una co-morbilità (un quadro ansioso unito a sintomi depressivi; disturbi dello spettro borderline; gravi disturbi ossessivo-compulsivi)”.
Fatta questa debita premessa Leonardo ci parla dei vantaggi. Secondo il suo parere, una psicoterapia di breve durata può essere di estremo aiuto per focalizzare le proprie energie in momenti critici dell’esistenza, per essere supportati verso un problem solving in merito a situazioni specifiche; per superare momenti anche drammatici (ad es. un lutto, la perdita del lavoro; la fine di un rapporto sentimentale); per apprendere abilità specifiche (ad es. percorsi di training sull’assertività, per accrescere la propria autostima, per imparare a gestire le proprie emozioni in pubblico); per imparare ad ampliare le proprie opzioni di fronte a scelte critiche per la propria professione, la vita sentimentale o altro."L’impegno può essere a volte davvero minimo (personalmente mi capita spesso di incontrare persone anche per una sola seduta) ma i risultati possono, invece, essere importanti” dice.
Le qualità di un buon psicoterapeuta
Gli abbiamo chiesto, a conclusione, quale caratteristica personale non dovrebbe mai mancare ad uno psicoterapeuta.
Secondo Leonardo un eccellente terapeuta deve avere un profondo interesse ed un sincero "amore” per il genere umano.
"In fondo siamo tutti compagni di viaggio, ognuno con le proprie piccolezze, limiti, difficoltà, pregi e spunti geniali. Questo significa che un terapeuta non può giudicare chi ha davanti perché farebbe un cattivo servizio all’altro oltre che a se stesso."
Secondo Leonardo lo psicoterapeuta deve semplicemente accogliere il paziente e comprenderlo e deve mostrare interesse per i tentativi che l’altro ha già fatto e non deve biasimarlo per gli errori che ha commesso. Dovrà, inoltre, gioire quando costui uscirà dallo studio per l’ultima volta ormai pronto a vivere pienamente la propria esistenza.
L’altra caratteristica essenziale per Leonardo è la creatività: ogni persona che gli si siede di fronte nel suo studio è unica e irripetibile.
Il suo compito, come se fosse un sarto, è di cucire addosso a quella il vestito migliore che le calzi a pennello e che metta in risalto la sua corporeità.
"Detto in altri termini: un ottimo terapeuta è quello che riesce ad attingere dalle proprie conoscenze e dai propri studi la ricetta migliore per aiutare la persona che ha davanti, nel modo in cui quella può capirlo ed accettarlo. Quindi, sì, spesso servono idee originali e creative per tirare fuori il meglio dalle persone che chiedono aiuto”.
Qui il testo originale dell'intervista.
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Post scritto da Leonardo Paoletta
Psicologo e psicoterapeuta Monza.
Sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed Analista Transazionale.