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La depressione stagionale (SAD - Seasonal Affective Disorder)

La depressione stagionale (SAD - Seasonal Affective Disorder)
In questo approfondimento torno a parlare della depressione concentrandomi sulla depressione stagionale e su come far fronte a questo disturbo che, dati alla mano, risulta essere ampiamente diffuso (ne avevo parlato anche qui).

Per la precisione si stima che circa il 40% della popolazione sia affetta da depressione stagionale. Basti pensare a quante persone, con l’arrivo della stagione fredda, si recano dal medico lamentando stanchezza, cali dell'umore e spossatezza fisica. Anche il consumo di integratori alimentari e vitaminici (molti dei quali senza un riscontro scientifico chiaro sulla reale efficacia) aumenta nel periodo invernale, quasi a ricercare fuori da sé un supporto fisico ed emotivo che viene a mancare.

Cosa si intende per depressione stagionale e quali sono le cause
La depressione stagionale si manifesta generalmente con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, quando le mutate condizioni climatiche possono incidere negativamente non solo sulla salute ma anche sull’umore delle persone. Il contraccolpo sull’umore è causato dal calo anche drastico delle temperature, dalla riduzione delle ore di luce e dal fatto che le giornate tendono ad accorciarsi.

Qual è la spiegazione di tali cambiamenti fisici e psicologici?
In inverno, quando le giornate sono caratterizzate da poche ore di luce, si registra un calo nella produzione di serotonina (l'umore del buonumore) che comporta un calo umorale e rende affaticati ed apatici. Queste condizioni finiscono con l'innescare un generale stato di malessere nell'individuo ed in alcuni di questi può trasformarsi in una vera e propria forma di depressione.

Stiamo parlando della sindrome SAD (Seasonal Affective Disorder). 
Si tratta di un disturbo affettivo stagionale che può essere diagnosticato e curato con un protocollo dedicato. Tutto questo rappresenta un importantissimo passo in avanti sia dal punto di vista medico-scientifico che culturale. Fino a pochi anni fa questo disturbo veniva considerato come un semplice malessere passeggero e non veniva trattato con la giusta attenzione.

Depressione stagionale primaverile
È bene specificare che la depressione stagionale può manifestarsi anche con l’arrivo della primavera. Parliamo di un fenomeno ridotto e nella maggior parte delle persone il disturbo affettivo stagionale si manifesta nel corso della stagione fredda ma, in alcuni casi, la depressione stagionale si manifesta con la primavera e i sintomi possono perdurare anche fino all’estate.

In questo caso il malessere è legato, secondo le ipotesi più accreditate, all’allungamento delle giornate, al cambiamento climatico e ai pollini. L’allungamento delle giornate, ad esempio, comporta un cambiamento nel ritmo sonno/veglia rendendo difficile raggiungere il tempo minimo di sonno durante la notte. Inoltre, l’aumento della luce solare spinge il corpo a produrre meno melatonina, fattore che spingerebbe le persone a dormire meno del necessario. Completano il quadro le allergie stagionali che, oltre a causare un malessere fisico, tangibile, possono anche favorire la depressione.

I sintomi della SAD
I sintomi sono simili a quelli della depressione vera e propria:

• sbalzi d’umore
• mal di testa
• difficoltà nel concentrarsi
• ansia
• irritabilità
• apatia
• sonnolenza
• scarso desiderio sessuale
• aumento dell’appetito con conseguente aumento di peso

Come prevenire e combattere la depressione stagionale
Come scrivevo, alcune delle cause principali sono la diminuzione delle ore di luce e l'aumentato fabbisogno calorico dovuto al calo delle temperature. In questa direzione risulta necessario approfittare delle ore di luce disponibili privilegando attività fisica all'aperto anche sottoforma di lunghe passeggiate nelle ore diurne. L'alimentazione dovrà prevedere grassi buoni e un adeguato apporto di vitamine (frutta di stagione e verdura sono, come sempre, consigliate) evitando quelli eccessivamente zuccherati e i carboidrati semplici che, sebbene soddisfino nell'immediato il bisogno calorico e diano una sensazione di benessere, compromettono la risposta immunitaria e in seguito abbassano il tono dell'umore e spingono ad introdurne ulteriormente rischiando l'aumento di peso e tutti i risvolti psicologici ad esso connessi.

Vale sempre la raccomandazione di trattarsi con pazienza, cura ed amorevolezza.

Naturalmente, rivolgersi ad un professionista competente se la sintomatologia dovesse prolungarsi oltre i 30 giorni dall'esordio oppure se la stessa dovesse compromettere le normali attività quotidiane.

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Post scritto da Staff

Psicologo Monza
Staff del Centro di Psicologia Jacarandà

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