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La depressione stagionale: quando anche noi andiamo in letargo.

La depressione stagionale: quando anche noi andiamo in letargo.
Con l'arrivo dell'inverno, quando osservo me stesso e le persone intorno a me, penso immediatamente al meccanismo del letargo e mi chiedo se esso valga anche per noi esseri umani. Calano drasticamente le ore di luce disponibili, con esse cala anche la voglia di fare ed aumenta l'apatia.

Tutto ciò è sempre stato risaputo fin dai tempi remoti: Ippocrate affermava che con l'arrivo dell'autunno, aumentasse la produzione di bile nera, responsabile, affermava, della melanconia.

In tempi recenti, alcuni ricercatori statunitensi, Richard e Judith Wurtman, rileggendo gli appunti di viaggio del celebre esploratore F. A. Cook, in particolare i diari del viaggio compiuto nell'inverno dell'anno 1898 nella regione polare, trovarono che i marinai descritti da Cook apparivano apatici, senza energia, tristi, sonnolenti e senza alcuna iniziativa. La conclusione dei coniugi Wurtman è stata che l'intero equipaggio soffrisse del Disturbo Affettivo Stagionale (DAS).

Il DAS è legato alla carenza di luce solare: chi soffre di questo disturbo, presenta un abbassamento del tono dell'umore, sonnolenza, difficoltà al risveglio mattutino, facile affaticamento, scarso o basso desiderio sessuale, aumento dell'appetito con particolare predilezione per i carboidrati semplici, aumento di peso. La causa di tutto questo è da ricercare nella serotonina. Questa viene definita il neurotrasmettitore del buonumore.

L'esposizione ai raggi solari e alla luce intensa (quindi anche alla luce artificiale) favorisce la secrezione di serotonina ed inibisce quella di melatonina, l'ormone del sonno (implicata nell'induzione del letargo in alcune specie animali).

Cosa accade, in definitiva, in inverno? Le giornate invernali, caratterizzate da una durata limitata con minor ore di luce, provocano un calo nella produzione della serotonina. Questo, a sua volta, provoca il calo del tono dell'umore, quindi la diminuzione della voglia di fare, di attivarsi, e rende svogliati e pigri.

Cosa possiamo fare?
J. Blumenthal e collaboratori, in una ricerca di alcuni anni fa su un gruppo di pazienti depressi, hanno potuto verificare come l'esercizio fisico di endurance avesse gli stessi effetti sull'innalzamento del tono dell'umore dell'assunzione di farmaci SSRI (inibitori della ricaptazione della serotonina).

Che insegnamento possiamo trarne?
L'arrivo dell'autunno e quindi dell'inverno, provoca nel nostro organismo una serie di cambiamenti che portano, come si diceva, ad una minor voglia di fare, all'apatia, spesso ad una riduzione generalizzata delle attività vitali. Quello che possiamo fare è: comportarci "come se" fuori fosse ancora primavera.

Un breve decalogo:
- fare esercizio fisico costante: prediligere sport aerobici - corsa, nuoto, cyclette, zumba, etc. (30' di jogging oppure 1 ora di nuoto o bicicletta, 3/4 volte alla settimana);
- controllare e regolare la propria alimentazione, dosando adeguatamente i carboidrati semplici, prediligendo quelli complessi e bilanciando l'introduzione di proteine ad ogni pasto;
- dedicarsi con gioia e piacere al sesso;
- concedersi e godere dei momenti di socialità;
- and last but not least: approfittare di ogni giornata di sole e della maggior quantità di luce possibile.

Enjoy!

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Post scritto da Leonardo Paoletta

Psicologo Monza
Leonardo Paoletta.
Psicologo e psicoterapeuta Monza.
Sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed Analista Transazionale.

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