• Psicologo psicoterapeuta Monza
Analisi transazionale

I messaggi genitoriali: ingiunzioni e spinte

Uno dei concetti più innovativi, introdotto da Eric Berne è senza dubbio il copione di vita il cui impianto teorico è stato elaborato verso la metà degli anni Sessanta nell'opera "Ciao!... E poi?" (Berne 1964). 

Berne definisce il copione come:

"Un piano di vita che si basa su una decisione presa durante l'infanzia, rinforzato dai genitori, giustificato dagli avvenimenti successivi, e che culmina in una scelta definitiva".

Nel redigere il programma che caratterizzerà la propria vita, il bambino adotta un processo decisionale che in quel dato momento rappresenta la migliore strategia di sopravvivenza. 

Le prime decisioni di copione possono essere inconsce e addirittura pre-verbali ed assumono una peculiare caratteristica in base alla pressione del mondo emotivo e della specifica attività cognitiva delle fasi primarie dell'esistenza. 

All'inizio di questo processo esistenziale, di quel periodo conosciuto dagli analisti transazionali come "prologo", il bambino in modo inconsapevole assorbe dentro di sé aspetti emotivi e comportamentali della figura d'attaccamento. 

Le figure d'attaccamento esercitano quindi un'influenza importante sulla formazione del copione, mediante i messaggi di copione sulla base dei quali il bambino elabora alcune convinzioni che riguardano se stesso, gli altri e il mondo circostante e che di conseguenza rinforzano continuamente la struttura copionale di base. 

Ciò che si cerca di esplorare in terapia non è tanto la natura dei messaggi copionali e delle ingiunzioni e contro-ingiunzioni (per usare i termini coniati da Goulding, 1979), l'interazione con il bambino e gli eventuali effetti sulla tipologia del copione, quanto piuttosto i meccanismi per mezzo dei quali il bambino riesce a cogliere, intuire, elaborare e costruire la propria rappresentazione di se stesso nel mondo. 

Ingiunzioni
Le ingiunzioni sono messaggi provenienti dallo stato dell'lo Bambino del genitore reale, emessi in relazione alle sue sofferenze personali: infelicità, angoscia, delusione, rabbia, frustrazione, desideri segreti. I Goulding hanno stilato una lista di queste ingiunzioni che non esaurisce tutte le possibilità: senza dubbio ci sono molti altri messaggi che i genitori inviano e in base ai quali i bambini agiscono o non agiscono. Tuttavia, questa breve lista di ingiunzioni generali mette in grado il terapeuta di ascoltare meglio quello che dice il paziente migliorare cosi il suo piano terapeutico. 

Ecco la lista di base: 

Non. Non essere. Non entrare in intimità. Non essere importante. Non essere un bambino. Non crescere. Non avere successo. Non essere te stesso. Non essere sano di mente. Non stare bene in salute. Non far parte. 

Non: Questa ingiunzione è data da genitori che hanno paura. A causa della loro paura, essi non permettono al bambino di fare molte cose normali: non avvicinarti alle scale (al bambino che trotterella appena); non arrampicarti sugli alberi; non pattinare, ecc. A volte questi genitori non volevano il bambino, riconoscono il loro desiderio primitivo che il bambino non esista e, sentendosi in colpa e terrorizzati dai loro stessi pensieri, diventano iperprotettivi. Altre volte il genitore diventa fobico, psicotico o iperprotettivo dopo aver perduto altri bambini a causa di una malattia o di un incidente. Man mano che il bambino cresce, il genitore si preoccuperà di qualsiasi azione il bambino proponga e dirà: "Ma forse sarebbe meglio se tu ci pensassi ancora un po’”. Il bambino crede che niente di quel che lui fa sia giusto o sicuro, non sa che fare, e cerca qualcuno che glielo dica. Un bambino del genere avrà molta difficoltà a prendere decisioni, più avanti nella vita. 

Non essere: Questo è il messaggio più letale e quello da affrontare per primo in una terapia. Può essere trasmesso in maniera sottile, come: "Se non fosse per voi bambini, divorzierei da vostro padre”. In modo meno sottile: "Vorrei che tu non fossi mai nato ... così non avrei dovuto sposare tuo padre”. Il messaggio può essere trasmesso non verbalmente, attraverso il modo in cui il genitore tiene in braccio il bambino, senza cullarlo, si abbuia e brontola durante il bagnetto e i pasti, urla quando il bambino vuole qualcosa o è fisicamente violento. Ci sono un'infinità di maniere in cui si trasmette questo messaggio. 

Questa ingiunzione può esser data da madre, padre, bambinaie e governanti e da fratelli e/o sorelle. 


Un genitore può essere depresso perché il bambino è stato concepito prima del matrimonio o quando i genitori non volevano più bambini. La gravidanza può essersi conclusa con la morte della madre e il padre o i nonni danno al bambino la colpa di quella morte. Il parto può essere stato difficile e il bambino incolpato perché era troppo grande quando è nato: "Mi hai squarciato quando sei nato”. Questi messaggi, ripetuti molte volte in presenza del bambino, diventano il "mito della nascita”, che dice: "Se tu non fossi esistito, le nostre vite sarebbero migliori”. 

Non entrare in intimità: Se un genitore scoraggia il bambino dall'avvicinarsi il bambino interpreterà ciò come un messaggio: "Non entrare in intimità”. La mancanza di contatto fisico e la mancanza di carezze positive inducono il bambino a questa interpretazione. Inoltre, se il bambino perde un genitore a cui si sentiva vicino, per morte o per divorzio, può darsi da solo questa ingiunzione, dicendosi cose come: "Che scopo c'è ad entrare in intimità, tanto poi muoiono” e decidere di non entrare mai più in intimità con nessuno. 

Non essere importante: Se, per esempio, un bambino non ha il permesso di parlare a tavola, gli si dice: "I bambini si devono vedere, ma non si devono sentire”, o lo si svaluta in qualche altro modo, lui può recepire questi messaggi come un: "Non essere importante”. Può ricevere questo messaggio anche a scuola. In California, i bambini ispano-americani hanno avuto in passato molti problemi relativi all'importanza perché gli altri bambini che parlavano una sola lingua li criticavano per il loro tentativo di parlare sia inglese che spagnolo, e per gli errori che facevano all'inizio. Sicuramente i neri ricevono questo messaggio dai bianchi, e da molte madri nere che non vogliono che i loro figli diventino tanto importanti da cacciarsi nei guai con i bianchi. 

Non essere un bambino: Questo è il messaggio mandato da genitori che chiedono agli altri figli di occuparsi del più piccolo. È mandato anche da genitori che cercano di educare troppo presto alla pulizia, giudicano i bambini "ometti” o "donnine” dal momento in cui muovono i primi incerti passi, gli danno carezze perché siano educati prima che i bambini sappiano che cos'è l'educazione, e gli dicono, quando sono ancora in fasce, che solo i bambini in fasce piangono. 

Non crescere: Questa ingiunzione è spesso data dalla madre al suo ultimo bambino, che sia il secondo o il decimo. E anche data spesso dal padre a una ragazza nel periodo pre-puberale o in piena pubescenza, quando egli comincia a sentire stimoli sessuali e se ne spaventa. Può allora proibire alla ragazza di fare le cose che tutte le sue amiche fanno come truccarsi, mettersi vestiti adatti alla sua età, uscire con ragazzi. Inoltre, il padre può interrompere le carezze fisiche appena la ragazza diventa troppo matura e lei interpreta ciò come: "Non crescere o non ti amerò più”. 

Non avere successo: Se prima il padre batteva sempre il figlio a tennis ma quando il figlio comincia a vincere il padre smette di giocare con lui, ciò può essere interpretato dal figlio come: "Non vincere o non mi piacerai più”, che si trasforma in: "Non avere successo”. Le critiche costanti da parte di un genitore perfezionista danno il messaggio: "Non fai niente nel modo giusto”, che si traduce in: "Non avere successo”. 

Non essere te stesso: Questo messaggio è dato soprattutto al bambino che nasce del sesso "sbagliato”. Se la madre ha tre maschi, e ne nasce un quarto, essa può fare di questo bambino la sua "figlia”. Se un maschio vede che le femmine ricevono un trattamento di favore, può interpretare ciò come: "Non essere un maschio o non avrai mai niente” e avere problemi di identificazione sessuale. Un padre può non farcela più dopo quattro femmine, e insegnare alla quinta cose da "maschio” e da "uomo”, come giocare a calcio. 

Non essere sano di mente e Non stare bene: Se i genitori fanno carezze ai bambini quando stanno male, e non gliene fanno affatto quando stanno bene, ciò è equivalente a dir loro: "Non stare bene”. Se comportamenti da matto sono ricompensati, o se si dà l'esempio di comportamenti folli e non li si corregge, l'esempio stesso si trasforma nel messaggio: "Non essere sano di mente”. Molti figli di schizofrenici hanno difficoltà nell'effettuare un esame di realtà, anche se non sono veramente psicotici. Si comportano da matti, e vengono spesso trattati come se fossero psicotici. 

Non far parte: Se i genitori si comportano continuamente come se dovessero trovarsi da qualche altra parte, è difficile per il bambino sapere di che cosa fa parte. Egli potrebbe sentire sempre che anche lui non appartiene a nessun posto – anche se è nato in Italia, in Svezia o in America. 

Controingiunzioni
Le controingiunzioni sono messaggi provenienti dallo stato dell'Io Genitore dei genitori reali. Esse sono dei messaggi restrittivi che, se vengono seguiti, possono impedire la crescita e la flessibilità. Comprendono le "spinte”: "Sii forte”; "Sforzati”; "Sii perfetto”; "Sbrigati” e "Fallo per me”. 

Tratto da: Goulding, "Il cambiamento di vita nella terapia ridecisionale".

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