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Approfondimento

La depressione è uno dei disturbi psicologici maggiormente diffusi: le ultime statistiche indicano che a soffrirne sono 15 persone su 100; questo significa che su 6 persone, almeno 1 soffrirà di depressione nella sua vita.

Nel dettaglio, la depressione clinica presenta questi sintomi:
  • umore depresso.
  • perdita di piacere e di interesse per quasi tutte le attività.
  • mancanza di energie, affaticamento, stanchezza.
  • aumento o diminuzione significative dell'appetito e quindi del peso corporeo.
  • disturbi del sonno (si dorme di più o di meno o ci si sveglia spesso durante la notte).
  • rallentamento o agitazione motoria.
  • difficoltà di concentrazione.
  • sensazione di essere inutile, negativo o continuamente colpevole.
  • pensieri di morte o di suicidio.
  • bassa autostima, sentimenti di insicurezza, inadeguatezza, inefficienza, auto-svalutazione.
  • sconforto, tristezza, disperazione, pessimismo.

I sintomi possono presentarsi all'improvviso, in forma acuta, in individui che di solito hanno un carattere allegro ed ottimista; oppure possono presentarsi in forma leggera ma essere costanti nel tempo, con picchi di peggioramento (come succede nella distimia). Normalmente una persona depressa non manifesterà contemporaneamente tutti i sintomi elencati sopra: per diagnosticare un disturbo depressivo devono essere presenti i primi due sintomi elencati e almeno altri tre di quelli riportati nell'elenco. Per il disturbo distimico, invece, ne bastano due soltanto.

Il disturbo depressivo colpisce a qualunque età anche se statisticamente risulta essere maggiormente frequente tra i 25 e i 44 anni d'età; il sesso femminile ne risulta il più colpito (con frequenza quasi del doppio che nei maschi). 

Il disturbo depressivo persistente può insorgere fin dall'adolescenza: la maggior frequenza è statisticamente riscontrata nella fascia di età dai 18 ai 45 anni. Può comparire anche dopo uno o più episodi di depressione maggiore. Assieme alla distimia possono contemporaneamente comparire altri disturbi psicologici: la depressione maggiore, disturbi d'ansia, disturbi alimentari, abuso di sostanze, disturbi di personalità.

Capita spesso che parenti e amici della persona depressa, con le migliori intenzioni, cerchino di spronarla invitandola a reagire: questo aumenterà ancora di più il senso di colpa del depresso e la propria auto-svalutazione. 

Diverse da persona a persona e molteplici sono le cause della depressione: ereditarietà, ambiente sociale, lutti in famiglia, problemi lavorativi, difficoltà relazionali. Dalle numerose ricerche effettuate negli anni sono emersi però due fattori principali: un fattore biologico ovvero una maggiore predisposizione genetica a questa patologia; un fattore psicologico ovvero le esperienze di vita, soprattutto quelle in età infantile, che possono favorire una maggiore vulnerabilità alla malattia. La depressione, quindi, si manifesta in quei soggetti dove è presente una vulnerabilità biologica (innata) ed una vulnerabilità psicologica (acquisita).

Un individuo vulnerabile potrebbe non soffrire mai di depressione se possiede buone relazioni sociali di supporto e se non accade alcun evento scatenante il disturbo. Il fattore scatenante può essere qualche evento stressante o una tensione grave e importante. Nella realtà dei fatti, però, è spesso difficile comprendere cosa possa aver scatenato la depressione.

La depressione è un disturbo molto invalidante: essa porta a gravi compromissioni nella vita degli individui che ne soffrono. Non si riesce più a lavorare, a studiare, a mantenere relazioni sociali o a iniziarne di nuove; si perde qualsiasi interesse per attività ed impegni quotidiani. Muoiono per suicidio 15 persone su 100 tra quelle che soffrono di un disturbo depressivo grave.

La depressione è spesso associata ad altri disturbi psicologici: disturbo di panico, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo da uso di sostanze e alcol, anoressia nervosa e bulimia, disturbi di personalità: si parla in questi casi di co-morbilità. 

Il 25% delle persone che soffrono di un disturbo organico (diabete, cardiopatia, HIV, l’invalidità corporea, malattie terminali) arriva ad ammalarsi anche di depressione. Questa può, quindi, portare ad un aggravamento ulteriore della patologia organica dato che le persone depresse faticano a collaborare alla cura, manifestano difficoltà di concentramento, affaticamento, scarsa fiducia in un miglioramento, passività, impotenza. Inoltre, la depressione deprimendo le difese immunitarie dell'individuo, compromette ulteriormente la qualità di vita delle persone che ne sono affette. In questi casi, quindi, è necessario curare la patologia organica ed anche quella depressiva.

La cura della depressione può essere sia psicoterapeutica sia farmacologica. 

Studi recenti hanno mostrato come la maggior efficacia nella guarigione sia nelle cure psicoterapeutiche.

Nei casi più gravi risulta, invece, necessario un intervento multidisciplinare sia medico-farmacologico sia psicologico-psicoterapeutico.

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