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Le conseguenze dello stress

Le conseguenze dello stress
Chi non ha mai sperimentato un periodo di stress? Oppure una situazione stressante? Quanti non si sono mai sentiti così tanto sotto pressione da fermarsi a dire: "Che vita stressante è la mia!"

Che cos'è lo stress?
Lo stress è un'esperienza comune agli esseri umani e viene definita come quella condizione in cui si trova l'organismo quando deve adattarsi alle esigenze imposte dall'ambiente. In altre parole esso rappresenta la nostra reazione di fronte a richieste, prove o difficoltà varie. 

L'eustress
Attenzione però a considerare sempre lo stress come qualcosa di negativo! Infatti, visto che è impossibile evitare di affrontare prove e difficoltà nella vita di ognuno, livelli adeguati e ragionevoli di stress (il cosiddetto eustress) allenano la nostra capacità psicofisica di adattamento all'ambiente e agli eventi e ci rimandano la sensazione di poter controllare le richieste che ci arrivano, senza farcene sopraffare. 

Così, di fronte ad un evento importante (e stressante) - pensiamo ad esempio ad un colloquio di lavoro fondamentale o ad un esame cruciale all'università - livelli adeguati di stress permettono l'attivazione delle risorse dell'organismo e della mente e quindi permettono di arrivare concentrati e motivati al giorno fatidico. Superata la prova, il nostro senso di auto-efficacia e quello di autostima ne usciranno rafforzati e alla prossima occasione reagiremo ancor meglio e più efficacemente.

Il distress
Quando, invece, il livello di stress (e la reazione ad esso) oltrepassa un livello funzionale e adeguato, la persona perde il controllo su di sé oltre alla concentrazione e alla motivazione. Il risultato sarà di fallimento verso il compito ed in generale la percezione di non avere il controllo degli eventi con ricadute deleterie sulla propria auto-efficacia ed autostima. 

Questo appena descritto viene definito distress, lo stress negativo. 

Quando si verifica questa situazione? Ogniqualvolta la situazione stressante diventa troppo intensa e troppo duratura nel tempo e quindi quando la reazione di adattamento perde di efficacia. Il protrarsi nel tempo di questa reazione conduce ad un esaurimento progressivo delle risorse fisiche e psicologiche dell'individuo.

Gli eventi stressanti
Gli stressors sono di diversa origine: fisici (cambio di stagione, infezioni varie dell'organismo, sforzo muscolare e relativo esaurimento delle energie fisiche); sociali (conflitti sul lavoro, in famiglia ed in generale); psicologici (emozioni disturbanti, conflitti ed inibizioni interne).

Gli stressors sociali e psicologici possono avere maggiore o minore potere stressante a seconda del grado di desiderabilità, novità, prevedibilità e controllabilità che ogni individuo assegna ad essi: l'evento considerato più stressante è, in tal senso, quello meno controllabile e meno prevedibile.

Lo stress e l'organismo
Di fronte ad un agente stressante di qualunque natura, reale - una critica del capo - oppure non reale - un conflitto interiore - il nostro organismo reagisce come quando si sente minacciato: mette in atto una risposta di attacco e fuga. Questa è una reazione involontaria, automatica ed assolutamente evolutiva dato che ha permesso alla nostra specie di sopravvivere ai pericoli nel corso dell'evoluzione. 

La risposta di attacco e fuga è controllata dal sistema nervoso autonomo (fuori della nostra volontà e dal nostro controllo) che, assieme al sistema cortico-surrenale, genera diversi cambiamenti all'interno del nostro corpo. Vediamo cosa avviene nei diversi organi e sistemi.

Nel cuore: aumenta il battito e la pressione cardiaca, vista la maggiore necessità di sangue degli arti (l'attacco e fuga). 

Nel sistema circolatorio: il nostro organismo reagisce come se fossimo davanti ad una minaccia di tipo fisico, quindi si prepara ad essere attaccato e ferito. Per queste ragioni, i vasi sanguigni si restringono e il sangue diventa più denso e si coagula, onde evitare di finire dissanguati nel caso di una ferita. Evidentemente tutto ciò avviene seppure non siamo realmente minacciati da un pericolo siffatto.

Nel sistema digestivo: la maggiore affluenza di sangue agli arti e al cuore, rallenta tutte quelle attività non strettamente legate alla sopravvivenza. Ecco che quindi la digestione viene rallentata. Se ne deduce che una persona costantemente stressata, anche nel caso si alimenti in maniera corretta e faccia un'adeguata attività fisica, non potrà assimilare correttamente i nutrienti a lei necessari proprio perché la digestione viene rallentata ed inibita dallo stress. A questo si aggiunga, per altri motivi sempre legati alle emozioni scatenate dallo stress, il rischio di acidità di stomaco e di stipsi.

Nel sistema immunitario: è un altro sistema dell'organismo che viene disabilitato quando l'organismo è sotto stress. Un soggetto che deve difendersi e/o scappare non può sprecare risorse in altre funzioni vitali ma non necessarie al momento, come ad esempio combattere batteri, virus e malattie in genere. Ne consegue che un organismo ripetutamente e continuativamente stressato è più vulnerabile alle infezioni di qualsiasi tipo.

Nella respirazione: un organismo in pericolo necessita di maggior ossigeno da far affluire ai propri muscoli (degli arti). Per tale ragione il respiro dovrà essere più rapido, affannato e superficiale. Questo può, in alcuni casi, portare all'iperventilazione (come avviene negli attacchi di panico).

Nella sudorazione: un corpo che richiede maggiore affluenza di sangue, maggiori energie e maggiore attivazione muscolare, risulterà essere un corpo surriscaldato: la maggiore sudorazione permette di mantenerlo fresco. Ecco perché le persone sotto stress (così come quelle persone ansiose che condividono con queste la risposta di attacco e fuga) sudano in maniera cospicua.

Nella muscolatura: i muscoli delle braccia e delle gambe sono pronti a reagire al pericolo, sono sotto pressione, pronti a scattare. In una parola: tesi. Proprio come si sentono le persone stressate (Oggi sono proprio teso!).

Nel sistema endocrino ed ormonale: una persona sotto stress presenta un livello di glucosio nel sangue più elevato (glicemia) proprio perché questo viene richiesto dai muscoli. A lungo andare questo stato può portare a problemi di salute come ad esempio il diabete (resistenza all'insulina). Anche la produzione dell'ormone della crescita (ormone GH) viene rallentata con effetti sulla capacità e rapidità di ricambio delle cellule invecchiate.

Nel sistema riproduttivo e sessuale: alla stessa maniera degli altri sistemi non strettamente necessari alla sopravvivenza immediata, anche il sistema riproduttivo viene disabilitato nel corso della risposta di attacco e fuga. Ciò comporta, in pratica, una minor concentrazione di ormoni sessuali con conseguente calo della libido. Questa situazione protratta nel tempo può portare al sorgere di problematiche sessuali quali: calo di desiderio, anorgasmia, problemi eiaculatori, etc.

A tutto questo bisogna aggiungere gli effetti dati dagli ormoni quali adrenalina, noradrenalina e cortisolo che sono funzionali e complementari alle modifiche organiche sopra descritte.

L'adrenalina e la noradrenalina agiscono sull'aumento del battito cardiaco, del ritmo respiratorio, della sudorazione e del rallentamento della digestione. Di converso, possono amplificare le sensazioni psicologiche di pericolo, contribuire ad aumentare i livelli di ansia e paura e alla produzione di pensieri negativi ed ansiogeni. 

Il cortisolo, definito proprio come ormone dello stress, agisce sull'aumento della glicemia e contribuisce all'inibizione dei sistemi digestivo, riproduttivo, immunitario ed al rallentamento della produzione dell'ormone GH. Un livello eccessivo di cortisolo nel sangue può portare a disturbi della memoria. 

Conclusioni
Cosa possiamo evincere da questo articolo? Sicuramente che una situazione di stress intensa e prolungata nel tempo comporta un'attivazione fisiologica e psicologica eccessiva spingendo l'organismo in uno stato di esaurimento fisico e psichico e quindi di vulnerabilità. 

Diversi studi confermano che lo stress cronico comporta disturbi psicologici quali ansiadepressionedisturbi del sonno, irritabilità. A questo si aggiungano tutti quei disturbi a livello fisico quali ulcere, ipertensione, elevato rischio cardiovascolare, minor efficienza del sistema immunitario con conseguenze anche gravi sulla salute.

Infine, non vivendo più, come i nostri antenati, in un ambiente oggettivamente fonte di pericoli e nel quale imparare a sopravvivere, il focus maggiore dovrebbe essere sullo stress emotivo cui possiamo andare incontro nella nostra vita quotidiana. Pensiamo a tutti quei pericoli non reali ma immaginati (le conseguenze della sgridata del capo o di un test di ammissione all'Università).

Questo conduce il discorso ai disturbi psicosomatici ovvero a tutta quella classe di disturbi di tipo organico ma di chiara origine psicologica (un'ulcera peptidica può essere causata dallo stress e non potersi distinguere da quella causata da altri fattori!).

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Post scritto da Leonardo Paoletta

Psicologo Monza
Leonardo Paoletta.
Psicologo e psicoterapeuta Monza.
Sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed Analista Transazionale.

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