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Obesità e depressione: c'è un nesso?

Obesità e depressione: c'è un nesso?
Una recente ricerca ha individuato una correlazione tra depressione e obesità addominale intesa come il grave sovrappeso che si manifesta con un accumulo di grasso solo (o in gran parte) nella zona addominale. Un gruppo di ricercatori dell’University of Alabama at Birmingham (USA) ha concluso una ricerca, pubblicata sull’American Journal of Public Health, la quale ha appunto verificato il collegamento tra le due patologie, una organica, l'altra psichiatrica.

La depressione, disturbo dell’umore che colpisce adolescenti e adulti, mostra punte di diffusione fino dal 10% al 25% nella popolazione femminile e dal 5% al 12% in quella maschile.

L'obesità, invece, è una patologia multifattoriale che può avere serie conseguenze sul sistema cardiovascolare e che può aumentare il rischio di sviluppare tumori.

La depressione è la patologia a maggiore incidenza negli adulti, seguita dalle malattie cardiovascolari e dai tumori eppure fino ad oggi non era mai stata trovata una correlazione tra queste patologie.

Belinda Needham, una delle autrici dello ricerca, afferma che per riuscire nell'intento di curare l'obesità è importante non trascurare l'aspetto psicologico ed è quindi necessario intervenire sull'aspetto depressivo degli individui obesi.

La ricercatrice sottolinea, inoltre, come sia importante tenere in considerazione la depressione come origine di altre patologie fisiche (appunto l'obesità e i tumori).

La ricerca si è basata sui dati provenienti da uno studio, molto vasto, denominato CARDIA (Coronary Artery Risk Development in Young Adults), il quale ha monitorato  in un arco di tempo di 15 anni, un gruppo di giovani adulti, uomini e donne, di età compresa tra i 18 e i 30 anni.

E' stato dimostrato che coloro i quali manifestavano tendenze depressive (livelli misurati a 10, 15 e 20 anni), aumentavano di peso, accrescendo la propria circonferenza addominale più velocemente degli altri; mentre quelli che risultavano già essere in sovrappeso non manifestavano peggioramenti sull'equilibrio psichico.

Anche la misurazione del coefficiente BMI, ovvero l’indice di massa corporea, ha confermato il trend osservato per la circonferenza addominale.

Belinda Needham spiega inoltre come il livello presente nel sangue di cortisolo, l'ormone dello stress, risulta essere legato sia alla depressione sia all'obesità addominale: questo porta a concludere come l'individuo depresso presenti un'obesità addominale sproporzionata rispetto ad altre parti del corpo a causa proprio di questa eccessiva produzione di cortisolo.

In attesa di ulteriori conferme a questo studio, è fondamentale sottolineare la necessità di considerare l'aspetto psicologico all'interno delle procedure volte al dimagrimento ad esempio introducendo percorsi di counselling e sostegno psicologico a chiunque si accinga a perdere peso (e a mantenere, in seguito, la forma e il peso raggiunti).

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Post scritto da Leonardo Paoletta

Psicologo Monza
Leonardo Paoletta.
Psicologo e psicoterapeuta Monza.
Sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed Analista Transazionale.

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