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La psicoterapia spiegata a mia figlia

La psicoterapia spiegata a mia figlia
Mia figlia mi chiede: "Papà che hai fatto oggi al lavoro?".
Ed io: "Ho parlato con tante persone".
"E poi, dopo che hai finito di parlare, cosa hai fatto al lavoro?".

Questa domanda, fatta dal mio piccolo professore dall'alto dei suoi 4 anni, mi mette di fronte alla difficoltà che hanno le persone a comprendere come funziona e che cos'è la psicoterapia. Ed allora mi son detto che, se non riesco a spiegarlo a lei, non riuscirò neppure a spiegarlo alle persone che arrivano in studio. Così, eccomi a continuare questo dialogo con lei e rivolto non soltanto a lei. 

"Mia cara Susanna, ricordi quando mi chiedi di raccontarti una storia? Ed io sto a pensarci un po' su, ti chiedo un aiuto, uno spunto, ti chiedo cosa vuoi metterci nella storia e poi comincio. A volte gli spunti che tu mi dai sono cose che ti sono successe proprio quel giorno.

Ricordi quella volta che avevi litigato con la tua amica Vittoria e ti ho raccontato la storia di quel bimbo che dopo aver litigato, riusciva a far la pace con tutti? Oppure quella volta che avevi fatto un brutto sogno, ed io e te insieme, usando un po' di fantasia e un po' di magia siamo riusciti a trasformare il mostro di quel sogno in un unicorno che si era smarrito e che alla fine è tornato a galoppare in cielo felice?"

"Sì, mi ricordo... anche di quella volta che avevo fatto la monella e la maestra si era arrabbiata ed io ero triste ed ho pianto tanto".

"Vero. Ricordi che ti vergognavi così tanto che non volevi parlarmene e ti tenevi tutto dentro? Ed io, con un po' di pazienza, sono riuscito, invece, a farti tirare fuori la tristezza che c'era nel tuo cuoricino. E ricordi la storia che ti ho raccontato? La storia di quell'orsetto che riusciva a riparare il danno che aveva fatto e così non era più triste e preoccupato di perdere l'amore dei suoi genitori".

"Ed io non piangevo più."

"Ti piace il disegno che ho fatto? (una bimba con un sole giallo)"

"Wow, davvero bello. La bimba di questo disegno è una bambina felice oppure triste? O forse addirittura arrabbiata?" 

"Ma papà: c'è il sole: è felice!"

"Già: quando sei felice colori tutto di giallo e metti le facce sorridenti ai tuoi disegni. Se invece sei triste i disegni sono più scuri, a volte ci metti un pò di nuvole con la pioggia e le facce sono piegate all'ingiù.

Ecco, quando io parlo con le persone al lavoro, a volte hanno la bocca all'ingiù e fanno disegni con dei grossi nuvoloni. Altre volte mi raccontano dei brutti sogni che hanno fatto o della paura che hanno di perdere l'amore delle persone a cui vogliono bene. Altre volte, come te quel giorno, si vergognano così tanto che non vogliono proprio parlarne. Ed io con pazienza, mentre parliamo, le aiuto a disegnare un sole, tutto giallo, che spazzi via le nuvole; oppure a trasformare la paura di restare soli nella speranza di ritrovare l'affetto dei loro cari. Oppure, altre volte, gli insegno che la paura, la tristezza, così come il dolore, la rabbia e la fatica di tutti i giorni, sono cose che accadono alle persone ma che, come nelle storie che ti racconto, si può trovare la maniera per far sì che le vecchie paure non ci spaventino più, di imparare che i nostri limiti sono anche le nostre risorse e che c'è sempre una strada migliore che possiamo percorrere.   

Ecco, sai che in fondo il mio lavoro è proprio questo: insegnare alle persone a vivere bene la propria vita, costruendola ogni giorno come fosse una storia nuova con un finale diverso: di speranza e fiducia. Hai capito, ora?"

"Forse. Adesso però mi nascondo e tu mi trovi!"



"Se non sai spiegarlo 
a un bambino di sei anni,
vuol dire che non l'hai capito nemmeno tu."
(Albert Einstein)



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Post scritto da Leonardo Paoletta

Psicologo Monza
Leonardo Paoletta.
Psicologo e psicoterapeuta Monza.
Sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed Analista Transazionale.

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