L'esperienza emozionale correttiva - Franz Alexander
L'espressione esperienza emozionale correttiva è stata
introdotta dallo psicanalista Franz Alexander per indicare il
principio terapeutico secondo cui il paziente, per essere aiutato, deve
fare esperienze emotive concrete che gli permettano di riparare l'influenza traumatica di esperienze negative precedenti.
Secondo Alexander, infatti, l'insight intellettuale da solo non basta per produrre un cambiamento significativo e duraturo: ciò può essere ottenuto solo tramite esperienze reali vissute nel presente, nella relazione tra paziente e terapeuta (o anche nella vita quotidiana) in grado di annullare l'effetto di quelle passate.
Alexander, per spiegare cosa si intende, utilizza l'esempio del protagonista de "I Miserabili" di Victor Hugo:
Fonte: Psicologia e Psicoterapia
Secondo Alexander, infatti, l'insight intellettuale da solo non basta per produrre un cambiamento significativo e duraturo: ciò può essere ottenuto solo tramite esperienze reali vissute nel presente, nella relazione tra paziente e terapeuta (o anche nella vita quotidiana) in grado di annullare l'effetto di quelle passate.
Alexander, per spiegare cosa si intende, utilizza l'esempio del protagonista de "I Miserabili" di Victor Hugo:
"Uscito dal carcere in cui era stato detenuto 19 anni per aver rubato un tozzo di pane, Jean Valjean si trova a vagabondare per diversi giorni vedendosi chiudere in faccia ogni alloggio ed ogni opportunità a causa del suo passato di carcerato. Per la disperazione, Valjean finisce per esasperare il risentimento e l'odio nei confronti della società e di tutto il genere umano fino a spingerlo ad una fredda malvagità d'animo.
Fortunatamente, giunto nella città di Digne, si imbatte nel vescovo della città, Monsignor Myriel. In un primo momento Valjean diffida del prelato, che pure lo accoglie in casa e tenta di redimerlo dai suoi vecchi peccati, e fugge derubandolo delle posate d'argento. Viene catturato dalla polizia, che lo porta di nuovo di fronte al Vescovo, il quale lo sorprende con una inattesa gentilezza nei suoi confronti che nessuno aveva mai avuto, in particolare, lo difende dai gendarmi, sostenendo che quelle posate fossero in realtà un dono. Quel gesto caritatevole del vescovo, scuote e turba profondamente Valjean che, dopo aver derubato un bambino di una moneta d'argento, comprende ciò di cui si è reso colpevole e si converte alla decisione di cambiare vita e seguire l'esempio caritatevole del prelato."
Fonte: Psicologia e Psicoterapia